giovedì 28 gennaio 2016

Un'occhiata alle emissioni diffuse del cementificio

Presi da curiosità, dopo aver letto cosa è stato trovato sulle api nella ricerca presentata alcuni giorni fa, abbiamo provato a verificare qualche foto aerea su google earth, disponibile liberamente in rete.

Nessuno pensava di trovare qualcosa.... E INVECE !?!?!


M O N T A G N E     D I     P O L V E R E  ! ! ! !


Già da una prima visione d'insieme si nota qualcosa che non va, ma andando nel dettaglio..

la falda del tetto verso la montagna è un ricettacolo di polveri!
ma in quantità industriali!!

ma anche la parte sommitale dei due grossi sili non scherza! o la superficie alla loro base.

per non parlare l'area evidenziata della freccia più a sinistra, in cui è possibile addirittura riconoscere le tracce lasciate dal transito dei mezzi pesanti, verosimilmente una zona di carico del prodotto finito.

Ma allora queste api hanno davvero visto giusto!

Basta una bella giornata ventosa e queste polveri possono rialzarsi senza problema alcuno!
E andarsene più o meno lontano.. fino ai nostri polmoni?
Ma cosa si respirano gli operai li dentro?

Forse occorre davvero ricalibrare il monitoraggio delle polveri?

D'accordo che esiste lo SME per il monitoraggio in continuo delle emissioni del camino principale,
d'accordo che le api hanno visto polveri di grandezza generalmente minori di 10 micron,

ma il controllo anche sulle altre prescrizioni per le emissioni diffuse?

Quei mucchi di polvere non si formano in un giorno, e speriamo nemmeno in un solo mese..

Verosimilmente le polveri viste sopra conterranno anche particelle più grossolane, tuttavia vista la capacità di "aggrapparsi" ai tetti inclinati devono per forza contenere anche particelle molto piccole, come quelle viste sulle api!

L'AIA 2014 dice:


Pulizia periodica? Bagnatura? Lavaggio dei piazzali?

Ma chi lo fa il lavaggio dei piazzali?

Nessuno a vedere le foto sopra..

mercoledì 27 gennaio 2016

Un miracolo in Valdarda!



Di nuovo sulla discarica di Vernasca

Riprendiamo il post di ieri in cui riportavamo l'esposto presentato dal Consigliere Rancan. Oggi sul quotidiano locale è uscito un nuovo articolo in merito.


In effetti alcune cose che non tornano sembrano esserci, proviamo a elencarle e documentarle.

La prima cosa che salta all'occhio, è che l'Ass. Gazzolo, sia nella prima risposta al Consigliere Rancan che nella seconda indirizzata al Consigliere Foti, scrive che "Le stesse precipitazioni (ottobre 2014) hanno anche generato l'arretramento della ha coinvolto la strada di accesso al Centro"..

Ovviamente l'Ass. avrà riportato notizie che gli sono state passate dall'Amministrazione locale, tuttavia quanto riportato non sembra propriamente corretto, vediamo il perché.
  • Lettera del Consigliere di minoranza Battaglia, datata al protocollo del Comune il 27 marzo 2014, ben prima quindi delle piogge di ottobre 2014, indirizzata al Sindaco, che all'epoca doveva essere ancora Gianluigi Molinari (se non sbagliamo, essendo state le elezioni verso maggio dello stesso anno). Già si parla di teli a coprire "il versante"(!) e dello "stato di pericolo in cui versa la strada che collega il centro raccolta con la Provinciale"!
In più, nella stessa lettera il Consigliere Battaglia cita un suo dubbio espresso, oltre che per lettera protocollata, anche durante il Consiglio Comunale del 22/03/2014, di cui quindi dovrebbe esserci traccia ufficiale.
Ci saremmo aspettati fosse Battaglia ad andare in Procura, ma tant'è, bisogna giustamente rendergli il merito d'aver sollevato per primo la questione e di aver dichiarato ufficialmente che era contro e che "la discarica non venisse costruita dov'era"!

E altrettanto merito gli va dato per aver tenuta alta l'attenzione, con un altro post su FB datato 1/12/2014, in cui tra le altre cose apprendiamo che esisterebbe un'altra spinosa questione aperta sull'enoteca di Bacedasco...

Ecco cosa accade quando si è prepotenti e saccenti e non si ascoltano consigli, lamentele o non si chiede alla...
Pubblicato da Insieme per Vernasca su Lunedì 1 dicembre 2014

  • Fotografie scattate il 19 maggio 2014
dalla foto sopra è possibile vedere la rete di recinzione del soprastante piazzale già non più orizzontale

nella foto qui sopra è impossibile non osservare il franamento della strada di accesso.. avvenuto ben prima dell'ottobre 2014



martedì 26 gennaio 2016

Centro di raccolta rifiuti urbani a Vernasca: «La Procura indaghi»

Centro di raccolta rifiuti urbani a Vernasca: «La Procura indaghi»
Riproponiamo il testo preso da IlPiacenza in cui il Consigliere Rancan segnala alcuni problemi circa la discarica di Vernasca!
Leggiamo con attenzione!  Ne abbiamo già parlato nei passati post: 21/01/2016, 30/10/2015, 11/07/2015.

<<Una «scelta discutibile» realizzare in quel luogo il centro di raccolta rifiuti urbani di Vernasca. E’ non è solo il terreno a far nascere dubbi al consigliere regionale della Lega, Matteo Rancan, che il 12 gennaio ha presentato un esposto alla procura della Repubblica di Piacenza. Secondo il consigliere del Carroccio a essere discutibile sono anche - si legge nel documento - «il procedimento di approvazione del progetto dei lavori, il prezzo di acquisto dell’area, i tempi di richiesta di finanziamenti alla Regione, l’inopportuna parentela ed il cumulo di ruoli di alcuni soggetti coinvolti nel procedimento».
Nell’esposto viene ripercorsa la storia dell’area dal primo marzo del 2012, a partire dalla delibera del Comune che approvava il progetto preliminare, firma dei geometri Franzini e Solari, del valore di 176mila euro. 
Rancan mette sotto la lente di ingrandimento, e chiede ai magistrati di indagare, «sull’acquisto - si legge nell’esposto - del terreno che era di proprietà di un parente dell’assessore ai Lavori Pubblici». Inoltre, esistevano, secondo Rancan, rapporti di «lavoro subordinato in corso con la ditta Franzini srl che pare di proprietà dello stesso geometra comunale Franzini».
Questo perché, nella primavera del 2014 si erano verificate alcune frane che hanno coinvolto la strada che porta al centro di raccolta dei rifiuti. Il Comune corse ai ripari e un’ordinanza del novembre 2014 del capo del dipartimento di Protezione civile aveva inserito anche «l’intervento di messa in sicurezza» dell’area. Nell’aprile dell’anno seguente, lo stesso Rancan aveva presentato in Regione un’interrogazione alla Giunta: voleva sapere se ci fosse una relazione geologica alla base che giustificava il centro rifiuti in quella zona e voleva conoscere «i tempi per la concessione del finanziamento di 60mila euro per il riassetto del suolo interessato alla frana». Alla fine di luglio, Franzini, responsabile del Servizio tecnico comunale, aveva «affidato un ulteriore incarico professionale ad un tecnico “per la redazione di relazione tecnica per l’individuazione delle cause del movimento franoso”». Secondo Rancan quella zona era conosciuta come instabile.
Nel frattempo arriva la risposta della Regione, l’assessore alla Difesa del suolo, Paola Gazzolo, il 21 aprile 2015 scrive che la frana è stata provocata dalle «avversità atmosferiche dell’ottobre 2014» e che «il finanziamento di 60mila euro sarà valutato nell’ambito del quadro complessivo degli interventi segnalati per tutto il territorio regionale a seguito delle avversità atmosferiche dell’ottobre 2014 e del febbraio 2015».
>>


Lettere spedite alla Conferenza dei Servizi della Provincia di Piacenza

Di seguito l'elenco delle numerose lettere inviate alla CdS, al Sindaco di Vernasca o ad altri soggetti tecnici/politici dall'inizio della procedura di VIA.
  • 25 gennaio 2016, /2, Un ulteriore buco nel progetto CarboNeXT?
  • 25 gennaio 2016, /1, Quadro riassuntivo degli aspetti e fatti più importanti
  • 20 gennaio 2016, Buzzi Unicem Società a Responsabilità Molto Molto Limitata
  • 16 gennaio 2016, INVITO FORMALE alla Conferenza dei Servizi.
  • 16 gennaio 2016, La "patente" europea.
  • 16 gennaio 2016, Un esempio mirabile: Barletta!
  • 13 gennaio 2016, La verità viene a galla – Bruciare rifiuti fa male – Il caso Barletta
  • 14 dicembre 2015, La solita rappresentatività pretesa da Buzzi Unicem.
  • 19 novembre 2015, Pericolo rame.
  • 18 novembre 2015, Impossibilità di considerare giuridicamente il CarboNeXT “prodotto/combustibile”.
  • 15 novembre 2015, /1, Buzzi Unicem presenta diverse verità sul traffico dovuto al CarboNeXT.
  • 15 novembre 2015, /2, Buzzi Unicem usa dati non significativi con pretesa di generalità.
  • 15 novembre 2015, /3, Buzzi Unicem deve ammettere l’aumento delle emissioni da traffico.
  • 15 novembre 2015, /4, Il cemento diventerà tossico – Parere del Comitato di Vigilanza Ministeriale.
  • 15 novembre 2015, /5, Buzzi Unicem dice no alla realtà! Contraddice i suoi stessi dati sperimentali.
  • 15 novembre 2015, /6, Unilaterale e scorretta interpretazione del DM Clini.
  • 13 settembre 2015, /1, Una medaglia per la Matematica Buzzi Unicem. Impossibilità di valutare il progetto CarboNeXT.
  • 13 settembre 2015, /2, Distruzione sconsiderata di una realtà socio-economica.
  • 31 agosto 2015, Aspettative dei cittadini della Val d’Arda.
  • 27 agosto 2015, Tempesta oceanica di numeri senza nessun approdo.
  • 21 agosto 2015, Reazione dei cittadini della Val d’Arda alle dichiarazioni dell’Assessore Paola Gazzolo.
  • 19 agosto 2015, Commenti dei Comitati alla Relazione del prof. ing. Solisio dell’Università di Genova, presentata da Buzzi Unicem tra le integrazioni.
  • 17 agosto 2015, /1, Conferma del rapporto causa/effetto tra attività del cementificio e qualità dell’aria.
  • 17 agosto 2015, /2, Analisi emissioni pericolose.
  • 17 agosto 2015, /3, Incremento di Hg, IPA e CO a seguito dell’utilizzo di CarboNeXT.
  • 17 agosto 2015, /4, Commenti alla Relazione geologica integrativa.
  • 17 agosto 2015, /5, Contraddizioni riguardo alla riduzione degli NOx rilevate nelle Integrazioni.
  • 9 agosto 2015, /1, Nota sul Parere tecnico-scientifico del prof. Ing. Carlo Solisio dell’Università di Genova. Atto II.
  • 9 agosto 2015, /2, Ceneri nel clinker.
  • 3 agosto 2015, Aumento del traffico: il progetto CBN non risponde alle prescrizioni di legge.
  • 23 luglio 2015, Nota sul Parere tecnico-scientifico del prof. Ing. Carlo Solisio dell’Università di Genova.
  • 21 luglio 2015, Reazione dei cittadini della Val d’Arda alle dichiarazioni dell’Assessore Paola Gazzolo.

sabato 23 gennaio 2016

La Concessione Edilizia 71/1988 di Vernasca, un problema non trascurabile! - INVITO alla CdS

Lettera inviata alla CdS in data 16 gennaio 2016

INVITO FORMALE alla Conferenza dei Servizi in merito alla Procedura di Valutazione di Impatto Ambientale e modifica dell’AIA in corso, inerenti al progetto per l’utilizzo del “CarboNeXT®” (combustibile solido secondario) nell’impianto di cottura del cementificio, ubicato in loc. Mocomero del Comune di Vernasca, presentato da Buzzi Unicem S.P.A.
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Spettabili membri,

con la presente siamo a chiedere espressamente che la Conferenza dei Servizi inerente il progetto in oggetto si pronunci esplicitamente sulla perdurante vigenza (o meno) delle prescrizioni contenute nella Concessione Edilizia n. 71/1988.

Tale richiesta è tesa ad evitare che la VIA (con il suo effetto sostitutivo delle altre autorizzazioni ed atti di assenso), formalmente prevista per consentire l’uso dei CSS, si traduca in realtà in un escamotage per autorizzare surrettiziamente (e implicitamente) il futuro incenerimento di rifiuti fino ad ora non consentito grazie alla vigenza della suddetta C.E. 71/88.

Il pericolo che ciò accada è rintracciabile in alcuni dei documenti della CdS.


La citata Concessione Edilizia n. 71/88 (prot. com. 2018 del 16/12/1988), rilasciata dal Comune di Vernasca in data 16/12/1988, tutt’ora vigente, è stata esplicitamente richiamata e volutamente lasciata a verbale dal Tecnico Comunale di Vernasca (Geom. Filippo Franzini) alla fine della procedura di Screening di V.I.A.,



Questo richiamo così esplicito voluto dal Tecnico Comunale Geom. Franzini, alla luce della rilettura della citata Concessione Edilizia n. 71/88 del 16/12/1988 (e non 2018 del 15/12/1988), lascia aperti molti dubbi.

Per doveroso promemoria, la citata C.E. n. 71/88, tra le altre prescrizioni previste, riporta che:


Un solo breve cenno al punto 4, con due domande:

  • perché nella C.E. si impone una produzione totale massima di 800.000 ton/anno mentre nel documento di AIA, ma anche in quelli di VIA, si trova indicato un quantitativo annuo potenziale pari a 900.000 ton/anno? (addirittura risultano 1.300.000 ton/anno nel sito web aziendale di Buzzi Unicem).
Nel documento dell’ AIA del 2007, approvato, è possibile leggere che:

  • Come si coniuga la produzione di 860.000 ton/anno dichiarata da Buzzi con le prescrizioni inserite nella C.E. 71/88?
Tornando invece al punto 3 della C.E., gli estensori dichiaravano allora la precisa scelta di non far bruciare all’impresa alcun tipo di combustibile che non fosse o.c.d., metano e carboni, anche se oggi sappiamo che in combustione sono utilizzate anche le farine animali (rifiuto speciale).

Avendo ricostruito la storia dello stabilimento, abbiamo potuto leggere la missiva del Geom. Franzini alla Regione Emilia-Romagna (prot. 744 del 14/2/2002) in cui lo stesso dichiarava che, sebbene la Commissione Edilizia si fosse espressa in modo contrario:


Analogo ragionamento è riportato anche nelle prescrizioni che, di nuovo, lo stesso Geom. Franzini redige nell’Autorizzazione (prot. 3336) rilasciata a Buzzi-Unicem in data 6/5/2002:


In modo formalmente corretto, la cementeria è stata quindi autorizzata a bruciare le farine animali, in virtù della nota problematica della “mucca pazza” (BSE), in sfregio purtroppo alle scelte locali.

Punto fermo dell’Autorizzazione è però che, al termine della “situazione straordinaria e urgente”, tutto torni a funzionare secondo le prescrizioni della già citata Concessione Edilizia del 1988.

Nel maggio del 2013, il giudizio positivo dell’Organizzazione mondiale per la sanità animale (Oie) ha ufficialmente sancito per l’Italia un nuovo stato sanitario per l’encefalopatia spongiforme bovina (BSE), con il passaggio dal livello di rischio «controllato» a quello «trascurabile». Ulteriore conseguenza di questa riduzione del rischio sarà quella, in tempi più o meno brevi, dell’annullamento dell’emergenza anche a livello statale.

A livello estremamente locale invece, ciò comporterà ovviamente la fine della suddetta “situazione straordinaria e urgente” e il ritorno al divieto di utilizzo delle farine animali nello stabilimento di Vernasca, appunto secondo la Concessione Edilizia 71/88.

Eccoci quindi giunti al nocciolo del problema.

Se per assurdo l’estensore delle prescrizioni di un eventuale parere favorevole della VIA in corso non facesse proprie le esistenti e vigenti prescrizioni della Concessione Edilizia, oltre a non vietare il futuro uso di farine animali una volta dichiarata conclusa l’emergenza, aprirebbe pericolosamente la porta all’uso come combustibile anche di altri rifiuti!

Ci allarma e non poco la volontà espressamente manifestata dal Geom. Filippo Franzini, anche e soprattutto alla luce dell’ormai nota sua posizione di conflitto di interessi nella vicenda, così come già segnalato dalla nota dello studio legale Gualandi-Minotti del 10/10/2015 e acquisita dalla Conferenza (prot. prov.le n. 62219 del 19/10/2015).


Per tale motivo, a seguito di quanto sopra esposto e in base al ben evidente rischio al quale la Val d’Arda potrebbe andare incontro, gli scriventi Comitati e Associazioni


FANNO INVITO FORMALE

a che la Conferenza dei Servizi faccia proprie fin d’ora le prescrizioni contenute nella Concessione Edilizia n. 71/1988 e ne tenga conto nella valutazione del progetto.

venerdì 22 gennaio 2016

22 gennaio 2016 - COMUNICATO STAMPA

COMUNICATO STAMPA

in risposta alla comunicazione di Buzzi Unicem alla stampa in merito alle indagini
in corso nella Cementeria di Barletta

Notiamo, non senza una certa soddisfazione, che Buzzi Unicem ha deciso di pubblicare un comunicato, arrivando perfino ad acquistare un’intera pagina del quotidiano LIBERTA’ di giovedì 22 gennaio 2016 per “informare il territorio di Piacenza e della Val d’Arda” in merito alle notizie apparse sulla stampa di “alcune indagini preliminari riguardanti la Cementeria di Barletta” (sottinteso da parte della Magistratura inquirente, in particolare la Procura di Trani).

Non possiamo però fare a meno di chiederci se si tratta della stessa Azienda che ha bollato come “sarcastici” i nostri interventi durante l’Istruttoria Pubblica sul progetto “CarboNeXT®” del 9 novembre 2015 presso la Provincia di Piacenza, senza però dare risposta ad alcune domande in essi contenute, in particolare nel merito del perché non abbiano mai organizzato, loro stessi, così convinti della bontà del loro progetto, nei mesi precedenti e a proprie spese, almeno un’Assemblea pubblica per parlare con gli abitanti della Val d’Arda: definire ora noi Cittadini come “interlocutori” dopo essersi fatti vedere solo in sede di Istruttoria pubblica, senza però possibilità di confronto alcuno e semplicemente perché la richiesta era stata fatta in via ufficiale dal Sindaco di Lugagnano Jonathan Papamarenghi, non solo non è credibile ma per nulla lodevole per Buzzi Unicem.

Ci viene spontaneo domandarci se questa sia la stessa Società che, a domanda diretta di un suo Azionista, nell’Assemblea dell’8 maggio 2015, rispondeva di non avere “una struttura centrale dedicata alla comunicazione e alle public relations” e di ritenere “che la corretta comunicazione ai Cittadini in cui sono collocati i propri stabilimenti produttivi debba passare attraverso le amministrazioni locali…” (ovviamente abbiamo chiesto anche agli Amministratori e, più in generale ai Dipendenti Pubblici, se si riconoscessero in questo ruolo attribuitogli da Buzzi Unicem SpA).

Ci chiediamo se a scrivere oggi sui giornali è la stessa Azienda che, a Febbraio 2015, invitata da TeleLibertà ad un dibattito nella trasmissione “Fuori Sacco”, declinava rispondendo con un comunicato in cui, oltre a delegittimare Comitati e Associazioni che criticavano il loro progetto, dichiarava che si sarebbe confrontata soltanto con le Autorità Competenti e gli Addetti ai Lavori “per non creare inutili turbamenti nella popolazione”.

Ma soprattutto, è la stessa Società che nel 2014 aveva presentato ricorso al Presidente della Repubblica contro la Provincia che aveva inviato il progetto allo screening da cui è poi scaturita la Valutazione d’Impatto Ambientale tuttora in corso?

Per quanto riguarda i contenuti del comunicato  (che ormai ci sono familiari), ci pare interessante il richiamo all’accreditamento dei Laboratori di analisi: laddove abbiamo fatto notare che per i laboratori citati questo accreditamento mancava del tutto, ci è stato risposto che era sufficiente il timbro e la firma di un Chimico iscritto all’Ordine (non proprio una risposta rassicurante...).
Ma è degno di nota pure il fatto che seppure i dati del Sistema Monitoraggio Emissioni della Cementeria di Barletta vengano pubblicati quotidianamente su una pagina internet accessibile a tutti, questo non abbia evitato il manifestarsi di problematiche ambientali e sanitarie e l'apertura di un'indagine: le promesse di maggiori controlli possono convincere il lettore meno attento, ma dopo mesi di informazione e lotta al progetto CarboNeXT, la Val d'Arda non è pronta a farsi prendere in giro e sa bene che l'unica risposta che il vostro progetto si merita è la coerente applicazione del principio di precauzione e quindi un convinto NO.
Vorremmo far notare anche che i dati relativi alla Cementeria di Barletta, inclusi quelli sulle emissioni, fanno parte integrante (insieme ad altri forniti dall’Azienda stessa o da suoi Periti) della documentazione a supporto dell’utilizzo di CarboNeXT® a Mocomero di Vernasca. Visto che la Magistratura sta indagando in merito, ci chiediamo come potranno le Istituzioni competenti approvare un tale rischio per il nostro territorio...

A proposito di fiducia: l'allora Unicem in data 31 Ottobre 1999, per pubblicizzare ai cittadini la ristrutturazione dell'impianto di Mocomero, acquistò una pagina intera del quotidiano Libertà intitolandola “un progetto in Val d'Arda” e accompagnando lo slogan “la migliore tecnologia per la salvaguardia dell'ambiente” con un disegno a matita del nuovo impianto, immerso nelle nostre colline ricche di alberi e boschi a circondare lo stabilimento: peccato che l'autore si dimenticasse di disegnare le case di Vernasca, forse che l'estrema vicinanza al camino del paese non fosse poi così artistica e deturpasse un poco l'incanto di quel sogno mai realizzato? Ecco, se prima di questo ultimo proclama la fiducia dei Cittadini nei confronti di Buzzi Unicem era pari a zero, oggi possiamo affermare che sta precipitando in territorio negativo: dopo decenni di silenzio e promesse mancate, pensare di rifarsi il look con un comunicato pubblicitario, invitando i cittadini a visitare l’impianto, dimostra solo quanto l'azienda sia distante dalla Val d'Arda e dal territorio piacentino e non abbia minimamente capito di essere Lei ospite a casa nostra!

Comitato "Aria pulita in Val d'Arda"
Comitato "Basta Nocività in Val d'Arda"
Comitato "Cittadini per l'ambiente rurale"
"Legambiente Piacenza"




Ancora sulla REGISTRAZIONE REACH

Un po' di chiarezza sulla REGISTRAZIONE REACH di ‪#‎CarboNeXT‬.

Questo "prodotto" NON è certificato, lo sappiano bene i cittadini e le istituzioni che su questo argomento abbiamo notato confuse già da più di un anno...
(Da Libertà di Giovedì 21 Gennaio 2016)


giovedì 21 gennaio 2016

Risposta dell'Ass. Gazzolo all'interrogazione del Consigliere Foti sulla discarica di Vernasca..

Qui sotto la risposta dell'Ass. Gazzolo all'interrogazione n. 1541 del Consigliere Foti, di cui avevamo già parlato in un post precedente.

Ad oggi la situazione è quella delle foto seguenti!




mercoledì 20 gennaio 2016

Un vecchio articolo apparso su Libertà il 17/6/2014

Per contestualizzarlo, l'articolo qui sotto uscì appena a valle delle elezioni di Vernasca.

Anche qui pare proprio essere stata la Regione, previa la richiesta di chiarimenti della Provincia, a far partire lo screening di VIA, avendo come risposta dall'azienda un ricorso al Presidente della Repubblica..

Ma ad oggi non sappiamo l'esito di quel ricorso.


martedì 19 gennaio 2016

Piacenza, rifiuti: differenziarie di meno per bruciare di più?

Anche Andrea Gabbiani, Consigliere Comunale M5S del Comune di Piacenza, sostiene la nostra lotta contro l'incenerimento dei rifiuti nei cementifici e all'incongruenza del piano di sviluppo dell'inceneritore di Piacenza con il corretto Piano Regionale sulla gestione dei rifiuti ed i suoi obiettivi.

Piacenza: sempre più terra di TERMOvaloriZZATORI... E poi qualcuno vorrebbe anche approvare il progetto #CarboNeXT? Mi sa che qua ci stiamo piano piano fumando, oltre ai rifiuti, anche il cervello!
Posted by Basta Nocivita' in Val D'arda on Martedì 19 gennaio 2016

domenica 17 gennaio 2016

Il Comune di Vernasca ha VOLUTO la VIA ??

Leggendo il quotidiano Libertà del 16/1/2016 troviamo un articolo che parla di Carbonext e di una nuova interessante interrogazione del Consigliere Regionale Rancan, lo riportiamo qui sotto.

Un parallelo con Barletta, un promemoria sulle 60.000 tonnellate locali, la scelta della Regione del 2013 di farlo passare in procedura di screening di VIA, un elenco di alcuni dubbi e un corretto richiamo al principio di precauzione.


Ma proprio li, nel mezzo dell'articolo, due righe che stonano.. non virgolettate e quindi presumiamo non dette dal Consigliere.


"Il Comune di Vernasca chiese poi una procedura più approfondita, la ormai nota VIA, valutazione di impatto ambientale [...]" ???

Ma come?

Avendo un minimo di voglia, sul sito della Provincia è disponibile il documento con cui il Presidente della Provincia Rolleri ha mandato in VIA il progetto dopo la fase di screening (link). Scorrendo il testo è possibile verificare come, dopo il testo "richiamate le valutazioni compiute dalla conferenza dei servizi [...] di seguito riportate", seguano i 5 punti non chiari del progetto degni di ulteriori approfondimenti.

Solamente a valle di ciò, di fatto in chiusura delle motivazioni:

"Il rappresentante del Comune aggiunge ai rilievi di cui sopra, che condivide, le seguenti considerazioni:
  • la procedura di VIA offre la possibilità di una più ampia partecipazione dei cittadini;
  • gli approfondimenti che potranno essere richiesti alla Ditta, da effettuare nella procedura di VIA, consentirebbero di acquisire, rispetto all'utilizzo del CSS, elementi di garanzia sotto un profilo igienico sanitario ed ambientale tali da consentire il superamento delle ragioni che hanno indotto il Comune ad introdurre nella concessione edilizia n. 2018 del 15.12.1988 l'inibizione all'utilizzo di combustibili alternativi".

Soprassedendo sul concetto di "ampia partecipazione dei cittadini" del Comune...

se l'italiano non ci inganna, i termine "aggiunge" e "condivide" non stanno a indicare una richiesta esplicita di VIA, nata e chiesta in prima persona dal Comune di Vernasca..

Questo è quello che si capisce leggendo i documenti pubblici, se ci fossero altre fonti accessibili in cui si desume il contrario, saremo ben lieti di pubblicarle.

Tornando indietro con la memoria, parlando di Screening di VIA, ricordiamo un articolo apparso sul locale quotidiano in cui Buzzi-Unicem ricorreva a Napolitano contro la Provincia di Piacenza che appunto aveva sottoposto a screening la richiesta di modificare il combustibile.

L'unico altro ritaglio di giornale in cui il Comune di Vernasca, per tramite del suo allora Sindaco Gianluigi Molinari (oggi Consigliere Regionale), si schierava contro il progetto è del 2013, ma a quei tempi si parlava solo di AIA e la VIA era ancora ben lontana dal partire.




sabato 16 gennaio 2016

Una domanda per il Comune di Vernasca, certi di una risposta..

Bisogna ammetterlo, nella lunga e discussa faccenda CarboNeXT ci sono ancora alcune cose da capire.

Una di questa è per esempio se, così come accade per i Comuni dove è aperta una cava di marna da cemento (quali ad esempio Vigolzone per la stessa Buzzi), per l'operazione suddetta esiste una qualche forma di Royalty per il Comune ospitante.

Non lo sappiamo! Davvero! Possiamo solo andare a sensazione, e per analogia.

A Piacenza città, quando la concorrente CementiRossi ha avuto il permesso di bruciare copertoni, dai giornali abbiamo potuto apprendere di un "patto" tra questa e gli Enti locali, una compensazione ambientale che si aggirava sui 400.000 €.

Proprio di questi giorni un'altra notizia similare, altro cementificio a Calusco d'Adda, altro gruppo concorrente (ItalCementi), sempre CSS, medesimi problemi e aspre discussioni su un "protocollo per una proposta condivisa.....", ma a quanto si capisce senza scambio di denari.

Al solito su questi argomenti le voci e le malelingue si rincorrono, chi dice che si, il Comune prenderà un sacco di soldi, e chi no, per queste operazioni non esiste un riconoscimento.

Giunti a questo punto.. non ci resta che fare una sola, legittima, diretta e semplice domanda al Comune di Vernasca, che siamo certi ci voglia e ci possa rispondere serenamente, per dipanare ogni dubbio:


Signor Sindaco, gentili Assessori, cortesi Consiglieri Comunali, in virtù di quanto delibererà la procedura di VIA in corso

il Comune di Vernasca ha ricevuto o riceverà un qualche corrispettivo in denaro, beni o altri benefit?


Confidiamo in una cortese e sollecita risposta, mediante il sistema che preferite, sia qui sotto che su Facebook che su carta stampata.


Una risposta la gente della Val d'Arda se la merita... o no?!?

Anche i cementieri fanno marcia indietro!

Dopo quasi trent’anni si chiude definitivamente il capitolo del dibattuto, controverso e a lungo osteggiato utilizzo dei combustibili alternativi quale fonte energetica nel processo di produzione del cemento nello storico stabilimento di Tavernola.


Questione che ha tenuto banco per decenni, con forti prese di posizione da parte dei cittadini (recepite dalle diverse amministrazioni che si sono succedute), nettamente contrari come emerso dalla consultazione popolare del 2007, quando erano stati oltre l’80% i «no» a qualsiasi tipo di sperimentazione di combustibili alternativi. «No» che si è rafforzato nel corso degli anni, spingendo i sindaci del Sebino - bergamaschi e bresciani -, a esprimersi con apposite delibere di Consiglio indirizzate agli enti sovraccomunali.
Molte anche le azioni intraprese da parlamentari, da consiglieri provinciali e regionali di differenti posizioni politiche a sostegno delle richieste di cittadini e amministratori. A porre la parola fine è stata la stessa proprietà del cementificio - il Gruppo Sacci -, con una rinuncia scritta dell’8 gennaio scorso indirizzata alla Provincia e al Comune: «Si comunica che la scrivente rinuncia, oltre alla combustione delle farine e grassi animali, anche alla sperimentazione del coincenerimento di Cdr/Css e gomme triturate (entrambi rifiuti) di cui alla deliberazione della presidenza del Consiglio dei ministri».

venerdì 15 gennaio 2016

Nuova interrogazione del Consigliere Regionale Rancan (Lega Nord)

CARBONEXT, RANCAN (LN): «STOP AL PROGETTO BUZZI UNICEM. INCHIESTA DI BARLETTA INVITI ALLA PREVENZIONE LA REGIONE»
BOLOGNA, 15 GENNAIO - «La Regione Emilia Romagna prenda posizione contraria al progetto carbonext a Vernasca. Il grave episodio avvenuto a Barletta impone che la giunta regionale, in attesa del verdetto finale del giudice, riconsideri qualunque ipotesi di portare avanti l’iter». Lo chiede il consigliere regionale Matteo Rancan alla luce dell’indagine della magistratura di Trani, che nei giorni scorsi ha rinviato a giudizio 18 membri della locale conferenza dei servizi che nel 2011 diede parere favorevole alla conversione del cementificio pugliese di Barletta in impianto che brucia carbonext. Tra gli indagati figurano anche i responsabili legali della Buzzi Unicem, ai quali sono contestati diversi reati tra i quali cooperazione in disastro ambientale colposo, falso e abuso d’ufficio in concorso. Sulla vicenda Rancan ha presentato un’interrogazione scritta al presidente dell’Assemblea legislativa, Simonetta Saliera.
«La giunta Bonaccini – afferma l’esponente del Carroccio -, nell’interesse dei cittadini, deve ricorrere al principio di precauzione vista l'ampiezza dell'incertezza scientifica e l’identificazione di potenziali danni ambientali e sanitari. La salute dei valdardesi e dei piacentini in generale non può essere messa a rischio con provvedimenti azzardati, per cui sarebbe opportuno che l’esecutivo facesse al momento un passo indietro».

ripreso dalla relativa pagina FB

giovedì 14 gennaio 2016

Smog: asma per un bambino su 10


Emergenza inquinamento: giusto sottolineare le responsabilità delle combustioni non industriali, ma riscontriamo che...
Posted by Basta Nocivita' in Val D'arda on Giovedì 14 gennaio 2016

Nuova interrogazione del Consigliere Regionale Foti (Fratelli d'Italia)


Interrogazione depositata ieri dal Consigliere Regionale Tommaso Foti alla Giunta Regionale sulle iniziative messe o non...
Posted by Basta Nocivita' in Val D'arda on Giovedì 14 gennaio 2016

mercoledì 13 gennaio 2016

Riflessioni su Barletta e Vernasca


Statene certi, ora che sono emersi anche questi 18 indagati per disastro ambientale a causa dei rifiuti bruciati da...
Posted by Basta Nocivita' in Val D'arda on Mercoledì 13 gennaio 2016

L'importanza della PARTECIPAZIONE !


martedì 12 gennaio 2016

Matrix: anche questo è un altro "buon" ingrediente del nostro cemento di casa


Gli interventi in aula di Gianluca Sassi e Andrea Bertani sul progetto dell'impianto di trattamento di rifiuti speciali...
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venerdì 8 gennaio 2016

Barletta e i suoi 18 indagati!



Da Libertà di Sabato 9 Gennaio 2015
Posted by Basta Nocivita' in Val D'arda on Sabato 9 gennaio 2016

Ma Barletta non era l'esempio da seguire??

Vogliamo proprio che la Val d'Arda faccia la fine di Barletta (che fino a ieri era considerata il "buon esempio" da...
Posted by Basta Nocivita' in Val D'arda on Venerdì 8 gennaio 2016


Altri link:
  • http://www.barlettaviva.it/notizie/fioccano-accuse-per-l-inquinamento-a-barletta-coinvolta-la-cementeria/
  • http://www.trmtv.it/home/cronaca/2016_01_08/102068.html
  • http://bari.repubblica.it/cronaca/2016/01/07/news/cementeria_barletta-130795057/
  • http://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2016/01/07/rifiuti-cementeria-barletta-18-indagati_064f3b3b-c56b-4ba7-89ff-87c98a96ada5.html

giovedì 7 gennaio 2016

Le promesse dei nostri politici... Perché noi non dimentichiamo!


Ora che il progetto #CarboNeXT passa in mano agli Assessori (da noi eletti e stipendiati) della Giunta Regionale,...
Posted by Basta Nocivita' in Val D'arda on Giovedì 7 gennaio 2016

Quando si dice la Politica Partecipata...


Ecco cosa succede quando provi a chiedere su Twitter al Presidente Stefano Bonaccini cosa ne sarà della Val d'Arda ora...
Posted by Basta Nocivita' in Val D'arda on Giovedì 7 gennaio 2016

martedì 5 gennaio 2016

I nostri inceneritori hanno giù enormi capacità inutilizzate, e noi rischiamo di trasformare un cementificio in forno da rifiuti..


I nostri inceneritori hanno enormi capacità inutilizzate, e noi rischiamo di trasformare un altro cementificio in forno...
Posted by Basta Nocivita' in Val D'arda on Martedì 5 gennaio 2016

domenica 3 gennaio 2016

Anno "nero": 250 morti in più!


Viviamo in un territorio già ampiamente compromesso, la soluzione non è incenerire più rifiuti, occorre cominciare...
Posted by Basta Nocivita' in Val D'arda on Domenica 3 gennaio 2016

sabato 2 gennaio 2016

A proposito di rispetto dell'Ambiente, rapporti con le Istituzioni e partecipazione dei Cittadini

A proposito di rispetto dell'Ambiente, rapporti con le Istituzioni e partecipazione dei Cittadini (dal discorso di fine anno del Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella, 31 Dicembre 2015):
"In questi giorni avvertiamo allarme per l'inquinamento, specialmente nelle grandi città.
Il problema dell'ambiente, che a molti e a lungo è apparso soltanto teorico, oggi si rivela concreto e centrale.
Mi auguro che lo si affronti con un comune impegno da parte di tutti.
Sono utili le diverse opinioni - e non si può certo comprimere il confronto politico - ma siamo di fronte anche alla natura, e ai suoi mutamenti, che contribuiscono a provocare siccità e alluvioni.
In presenza di una sfida così grande, che coinvolge la salute, è necessario che prevalga lo spirito di collaborazione.
Dobbiamo avere maggior cura dei nostri territori.
Da quelli montani a quelli delle piccole isole, dove nostri concittadini affrontano maggiori disagi.
Occorre combattere contro speculazioni e sfruttamento incontrollato delle risorse naturali. E' confortante vedere la formazione di molti movimenti spontanei, l'impegno di tanti che si mobilitano per riparare danni provocati dall'incuria e dal vandalismo, e difendono il proprio ambiente di vita, i parchi, i siti archeologici.
L'Italia è vista all'estero come il luogo privilegiato della cultura e dell'arte, e lo è davvero. Questo patrimonio costituisce una nostra ricchezza, anche economica.
Abbiamo il dovere di farlo apprezzare in un ambiente adeguato per bellezza.
L'impegno delle istituzioni, nazionali e locali, deve essere in questo campo sempre maggiore.
Un esempio: si può chiedere ai cittadini di limitare l'uso delle auto private, ma, naturalmente, il trasporto pubblico deve essere efficiente.
E purtroppo non dovunque è così.
Il compito di difendere l'ambiente, peraltro, ricade in parte su ciascuno di noi.
Molto della qualità della nostra vita dipende dalla raccolta differenziata dei rifiuti e dal rispetto dei beni comuni.
Non dobbiamo rassegnarci alla società dello spreco e del consumo distruttivo di cibo, di acqua, di energia.
[...]
Negli ultimi anni è cresciuta la sensibilità per il valore della legalità.
Soprattutto i più giovani esprimono il loro rifiuto per comportamenti contrari alla legge perché capiscono che malaffare e corruzione negano diritti, indeboliscono la libertà e rubano il loro futuro.
Contro le mafie stiamo conducendo una lotta senza esitazioni, e va espressa riconoscenza ai magistrati e alle forze dell'ordine che ottengono risultati molto importanti.
Vi è, poi, l'illegalità di chi corrompe e di chi si fa corrompere.
Di chi ruba, di chi inquina, di chi sfrutta, di chi in nome del profitto calpesta i diritti più elementari, come accade purtroppo spesso dove si trascura la sicurezza e la salute dei lavoratori.
La quasi totalità dei nostri concittadini crede nell'onestà. Pretende correttezza.
La esige da chi governa, ad ogni livello; e chiede trasparenza e sobrietà. Chiede rispetto dei diritti e dei doveri.
Sono numerosi gli esempi di chi reagisce contro la corruzione, di chi si ribella di fronte alla prepotenza e all'arbitrio.
Rispettare le regole vuol dire attuare la Costituzione, che non è soltanto un insieme di norme ma una realtà viva di principi e valori.
Tengo a ribadirlo all'inizio del 2016, durante il quale celebreremo i settant'anni della Repubblica.
Tutti siamo chiamati ad avere cura della Repubblica.
Cosa vuol dire questo per i cittadini? Vuol dire anzitutto farne vivere i principi nella vita quotidiana sociale e civile.
"