venerdì 29 luglio 2016

COMUNICATO STAMPA del 29 Luglio 2016





le iniziative industriali non sono tutte uguali!
uno sviluppo diverso e’ possibile, anche per piacenza e la val d’arda


            Fin dall’inizio del nostro impegno sul progetto CarboNeXT, ci siamo resi conto che non potevamo limitarci agli aspetti tecnici, amministrativi, giuridici, ma dovevamo necessariamente confrontarci pure con la politica locale.
            Abbiamo però sempre cercato di essere indipendenti ed autonomi da questa o da quella forza politica, pur rimanendo sempre aperti e disponibili verso chiunque condividesse la nostra causa e volesse collaborare con noi (prova ne siano i nostri dibattiti dove tutti sono invitati e il dialogo che stiamo portando avanti con i Consiglieri Regionali di tutti gli schieramenti).
A livello personale, ovviamente, ognuno di noi ha esperienze, idee e concezioni politiche diverse, che sono comunque sempre passate in secondo piano rispetto al nostro comune scopo.  
            Le nostre posizioni sono note, le abbiamo espresse in tutte le sedi (dagli incontri pubblici ai social network, dalla TV ai sit-in di fronte ai palazzi della Provincia e Regione), anche quando la Politica non si occupava della questione CarboNeXT e degli argomenti ad essa collegati.
            Non vorremmo perciò entrare nel confronto politico che si sta sviluppando in questi ultimi giorni a seguito dell’approvazione del progetto da parte della Giunta Regionale.
            Ci pare però doveroso replicare soltanto ad un passaggio incluso del comunicato firmato qualche giorno fa da Loris Caragnano e Giorgio Alessandrini del PD di Piacenza: “… sarebbe più corretto e coerente dire con chiarezza che l’obiettivo ultimo di chi si oppone all’uso di carbonext è quello di chiudere il cementificio di Vernasca, dentro ad una logica che nega la possibilità per il nostro Paese di fare e sviluppare produzione industriale…”.

            Prima di tutto osserviamo che questo sillogismo non suona nuovo, ma noi dei Comitati cittadini della Val d’Arda e di Legambiente Piacenza ce lo siamo già sentiti rinfacciare, non senza una certa aggressività, l’anno scorso dal Presidente della Provincia Francesco Rolleri, ad esempio; e l’abbiamo pure letto sul Corriere della Sera del 15 giugno 2016 in un intervento a firma di Enrico Buzzi, Presidente di Buzzi Unicem Spa, secondo il quale “i Rappresentanti dei Comitati Locali” affermano “le loro idee nei modi più singolari, anche al limite del lecito e della disinformazione (…) cosa talvolta comune, essendo spesso parte del Dna di chi, pur partendo da nobili principi, arriva a opporsi ad ogni iniziativa industriale”. 
Il che ci pare coerente con la linea dell’Assessore e della Giunta Regionale, così come già dei Cementieri e più in generale i Fautori dei CSS in questi ultimi anni, i quali hanno a disposizione ben pochi argomenti, ma continuano a ripeterli come se ciò ne aumentasse la validità. E inoltre mostrano di non conoscere le persone che dei Comitati fanno parte, né la realtà della Val d’Arda e dei suoi Abitanti (il che potrebbe avere a che fare col fatto che non si sono mai presentati per parlare faccia a faccia con loro? Chissà…).   
            A noi sembra banale, ma forse conviene ricordare a Tutti che opporsi ad un singolo progetto di un’Azienda non equivale automaticamente ad opporsi all’industria in generale, che le industrie non si riducono soltanto a quelle “insalubri di 1a classe” come le cementerie, e che le iniziative industriali (o più in generale economiche) non sono tra loro tutte uguali.
Anzi, ognuna di esse ha impatti diversi sul Territorio su cui insiste, dal punto di vista economico, sociale, ambientale, sanitario, delle opportunità colte e di quelle mancate, e così via…: da una onesta e completa analisi costi / benefici sotto tutti questi aspetti dovrebbe derivare una distinzione abbastanza chiara tra quelle più o meno sostenibili per il futuro e compatibili con il Territorio stesso.
E la Politica, nella sua accezione più alta e nobile, dovrebbe avere una visione in base alla quale progettare il futuro delle Comunità e quindi favorire, per quanto fattibile, le iniziative appunto più compatibili e sostenibili.

Così come detto sopra circa le nostre idee ed eventuali appartenenze politiche personali, anche sulla Cementeria di Mocomero tra di noi ci possono essere opinioni e speranze diverse, ma non è questo il punto attorno al quale verte il nostro impegno: rispetto al destino di un singolo stabilimento industriale (peraltro neppure il più importante della zona), ci appassiona molto di più il destino della nostra Vallata nel suo complesso, della nostra Provincia, del nostro Paese e, perché no, del nostro Pianeta.
Ecco, noi non abbiamo responsabilità amministrative o di governo, né velleità in tal senso, ma qualche idea l’avremmo: ad esempio, siamo per la vera “economia circolare”, non per quella che “fa circolare” i rifiuti; siamo per la riduzione “alla fonte” degli stessi e per il riciclo tramite recupero di materia (non di energia tramite combustione, processo per forza di cose a basso rendimento); siamo per le industrie che lasciano al Territorio più ricchezza di quanta non gliene tolgano; per l’agricoltura il più possibile eco-sostenibile, per l’enogastronomia e per uno sviluppo organico ed organizzato del turismo in Val d’Arda; siamo per la trasparenza della Pubblica Amministrazione e la partecipazione consapevole dei Cittadini, tanto per dirne qualcuna.

Al PD, e più in generale a tutte le forze politiche, di Piacenza e della Regione Emilia Romagna vorremmo chiedere se, al di là delle parole di circostanza nei convegni e nei comizi, si riconoscono in queste idee.
E soprattutto vorremmo domandare a che cosa serve una capacità di smaltimento totale di 240'000 ton/anno (tra incenerimento a Borgoforte e co-combustione in Cementi Rossi e Buzzi Unicem) in una provincia che, al momento, produce meno di 65'000 ton/anno di RSU indifferenziato (e stando ai piani regionali dovrebbe generarne sempre meno).       
Se l’obiettivo ultimo è, per esempio, qualche sorta di “solidarietà nazionale” con altri Territori bisognosi di aiuto, sarebbe appunto più corretto e coerente dirlo con chiarezza fin da ora; non si sa mai che un giorno pure noi a Piacenza e in Val d’Arda saremo bisognosi di solidarietà, nel qual caso almeno sapremo a chi provare a chiedere.



Comitato “Aria Pulita in Val d’Arda”
Comitato “Basta Nocività in Val d’Arda”
Comitato “Cittadini per l’Ambiente Rurale”
Legambiente Piacenza

giovedì 28 luglio 2016

COMUNICATO STAMPA del 28 Luglio 2016





PER UNA VERA TRASPARENZA E PARTECIPAZIONE, E PER
UN FUTURO MIGLIORE DI PIACENZA E DELLA VAL D’ARDA
sit-in di protesta DAVANTI AL palazzo della regione CONTRO CARBONEXT & CSS



Ieri, mercoledì 27 luglio 2016, un pullman con oltre trenta manifestanti, in rappresentanza delle migliaia di firme raccolte contro il progetto, ha dato un simbolico “assalto” alla Regione per portare davanti al Palazzo l’urlo della Val d’Arda: “No CarboNeXT, la Valle ha già dato!”.
            È evidente che l’approvazione del progetto non ferma i Comitati, Legambiente ed i cittadini che in soli due giorni e nonostante la giornata lavorativa, sono riusciti ad organizzarsi (è solo di Domenica la notizia dell’approvazione data dall’assessore Gazzolo) per un Sit-In davanti all’Assemblea Legislativa inteso a portare le ragioni del no al progetto direttamente in Regione!
“Nulla ci ferma e ci scoraggia”, questa è la sensazione che si coglieva sul pullman, “siamo convinti che quel progetto sia sbagliato e che, al di là dalle rassicurazioni prefabbricate dell’Assessore all’Ambiente, il futuro della Val d’Arda non può essere quello di diventare il terzo polo dei rifiuti del Piacentino, dopo l’inceneritore di Piacenza e Cementirossi”.
            Striscioni, cartelli, fischietti, cori, canzoni, hanno accolto i consiglieri Foti, Rancan, Molinari, Sassi, Taruffi e Tarasconi che sono scesi ad accogliere i manifestanti per accompagnarne una delegazione  all’incontro con la Presidente della Commissione Ambiente.
            Gli slogan e i cori più gettonati? “La Val d’Arda non si vende, la Val d’Arda non si arrende!!” e “La Val d’Arda non lo vuole, lo respiri la Gazzolo!!”.

            Durante l’incontro, i delegati hanno brevemente illustrato la situazione della Val d’Arda, l’impatto ambientale, sanitario e sociale del cementificio sulla valle , gli elementi essenziali per i quali non si ritiene che il progetto dovesse essere approvato, sia tecnici che di opportunità politica ed è stato consegnato un documento di osservazioni e richieste, affinché l’assemblea ed i consiglieri ne assumano i contenuti.

            La prima richiesta, la più forte, è stata quella di chiedere alla Giunta di sospendere in autotutela la delibera appena assunta, a fronte del fatto che ad oggi gli effetti sulla salute dell’incenerimento dei rifiuti (i CSS questo sono) nei cementifici sono ancora assolutamente sconosciuti, anche a livello nazionale, tanto che la Regione stessa, nel Piano Regionale della Prevenzione 2015-2018 (intitolato “Costruire Salute” ed approvato con Delibera n° 771/2015 del 29 giugno 2015) aveva deciso di effettuare uno studio sulle conseguenze ambientali e sanitarie dei cementifici sui territori che li ospitano, sia che usino combustibili “tradizionali”, sia che usino già combustibili “alternativi”. Questo studio, che doveva partire a settembre 2015 ed essere appunto “preventivo”, ad oggi non risulta ancora iniziato e non si vede il motivo per il quale debba essere ancora una volta la Val d’Arda e Piacenza a fare da cavia sull’uso dei CSS, per poi essere monitorata solo successivamente.



Si è chiesta anche una verifica ed approfondimento sulla situazione del traffico, che per i Comitati e Legambiente non sarà affatto “a saldo zero”, come deciso dalla Conferenza dei Servizi: ogni mezzo pesante in più al giorno significa un aumento di almeno 2 (ma più probabilmente non 4) transiti giornalieri che si vanno ad aggiungere agli attuali 700/800 al giorno che già gravano sull’unica provinciale esistente e le cui conseguenze non si limitano alle emissioni al tubo di scarico. Riguardo queste ultime, poi - come già detto - alla favola della sostituzione del parco di tutti i mezzi che servono la cementeria con camion “Euro 5” e “Euro 6”, onestamente, non crede nessuno, anche se diluita nel “comodo” lasso di tempo di tre anni.

Le altre richieste restano invece indipendenti dagli esiti del progetto CarboNeXT e dal destino della Val d’Arda; riguardano la volontà che venga dato seguito alla richiesta dei consiglieri Taruffi, Foti, Rancan, Molinari ed altri di agevolare e fissare dopo l’estate lo svolgimento di una apposita audizione in Commissione Ambiente dei Comitati e cittadini della Val d’Arda sul progetto CarboNeXT, anche per poter portare elementi utili alla discussione in merito al progetto di legge pendente presso le Camere di abrogazione del D.M. 22/2013 (il cosiddetto Decreto Clini) sui CSS, progetto presentato a firma del Consigliere Foti e cofirmato da Taruffi, Rancan e Molinari.

Infine si chiede l’assunzione di un impegno per rivedere e modificare la Legge Regionale sulla Valutazione di Impatto Ambientale (la n° 9 del 1999 e successive modifiche) relativamente al diritto per i cittadini riuniti in Comitati ed Associazioni portatrici di interessi diffusi di natura ambientale di partecipare, almeno in veste di uditori, alle Conferenze dei Servizi al fine di permettere la più ampia partecipazione e la maggiore trasparenza possibile nei procedimenti ad ogni livello; richiesta analoga vale per i Comuni interessati dai progetti e dalle loro ricadute in termini di inquinamento, traffico, ambiente e salute, anche se non direttamente titolari di specifici procedimenti autorizzativi, perché possano intervenire alle Conferenze con pieno diritto di voto (gli effetti dei progetti proposti, infatti, generalmente riguardano ambiti ben più ampi rispetto al Territorio dei singoli Comuni titolari di poteri autorizzativi).

L’incontro, per ora conoscitivo e preliminare, è stato un modo per portare le istanze di una intera vallata direttamente in Regione; l’ascolto di tali istanze passa ora al vaglio dei Consiglieri.
Al di là dell’opposizione al singolo progetto, che resta ferma e farà la sua strada, ci pare si siano gettate le basi per una proficua discussione circa possibili modifiche alla legislazione vigente in tema di VIA e di CSS.
Un apprezzamento va dato ai Consiglieri di tutte le forze politiche che in modo trasversale e bipartisan hanno agevolato l’incontro, evidenziando fin d’ora il loro atteggiamento di apertura e disponibilità in merito alle proposte di modifica della Legge Regionale sulla VIA.


[Per ulteriori informazioni, fotografie e video dell’evento, vedere la relativa pagina Facebook:


Comitato “Aria Pulita in Val d’Arda”
Comitato “Basta Nocività in Val d’Arda”
Comitato “Cittadini per l’Ambiente Rurale”
Legambiente Piacenza