Fonte: Libertà, 15/09/2016
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giovedì 15 settembre 2016
mercoledì 27 luglio 2016
lunedì 25 luglio 2016
La Valdarda ha perso il Trend...
Senza pretesa alcuna di scoprire nessi di causa-effetto, già nel marzo 2015 tra le osservazioni presentate scrivemmo la numero 8. La riportiamo qui sotto, lasciando al lettore la valutazione della sua bontà alla luce dell'affermazione dell'Ass. Gazzolo, che ovviamente ne avrà tenuto conto.
Preme solo osservare che il trend di mortalità dei tumori di cui si parla è "negli ULTIMI 4 ANNI".
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Osservazione 8
Nel documento di
riferimento, a pag. 43, è riportato che nei “grafici annuali rappresentativi della precipitazione cumulata
giornaliera e delle medie giornaliere di PM10 (Figura 5-25): si può
osservare il rilevante effetto dilavante sull’atmosfera delle precipitazioni
(in particolare se consistenti e non episodiche), con significativa riduzione
abbattendo delle concentrazioni di PM”.
Come per
l’osservazione precedente, anche qui si afferma una relazione di causa-effetto
senza però mettere in diretta correlazione le due variabili e quindi senza dare
un “peso” alle affermazioni “rilevante”
e “significativa”.
Contrariamente
alle affermazioni ascoltate ad alcune serate pubbliche e riprese dal locale
quotidiano pedissequamente, ci permettiamo di indicare un’ulteriore chiave di lettura del tanto sbandierato calo delle PM10
registrato alla centralina di Lugagnano.
Partiamo un po’
da lontano. Come noto l’ultimo picco di produzione del cemento a scala
nazionale è stato nel 2006. Di seguito il grafico realizzato a partire dai dati
disponibili sulle relazioni annuali AITEC (ordinata in migliaia di tonnellate di cemento
prodotte).
Inquadrata
brevemente la storia produttiva del cemento in Italia, passiamo ad esaminare la
situazione atmosferica locale. I grafici riportati di seguito (Fonte: ARPA-EMR
Sez. di Piacenza, Provincia di Piacenza (2012), pagg. 25-26) mostrano come dal
2006 anche l’inquinamento atmosferico a
Lugagnano (in termini di concentrazioni di PM10) sia costantemente
sceso, a differenza delle altre stazioni dove il segnale è altalenante.
Tale fenomeno,
visibile anche nel successivo grafico 2005-2011 (Fonte: ARPA-EMR Sez. di
Piacenza, Provincia di Piacenza (2012), pag. 29), sembra correlabile al picco
del cemento.
Graficando
tutti i dati insieme è possibile osservare un’interessante sovrapposizione dei
picchi. Per promemoria sono riportati anche i giorni/anno in cui è stato
superato il valore soglia di concentrazione. Il numero 35 cerchiato individua a
sua volta un tetto massimo di “sforamenti permessi” all’anno.
Provando a
interpretare i dati congiuntamente, consci del limite intrinseco dovuto al
fatto che le produzioni di cemento sono a scala nazionale ma convinti in prima
approssimazione che l’andamento locale sia verosimilmente paragonabile (almeno
come forma d’onda), è possibile ricavare quanto vale questa ipotizzata
correlazione.
Il grafico di
sinistra riporta tutti i dati disponibili dal 2005 (anno di inizio delle misure
ARPA EMR); la correlazione del 75% è di per se non trascurabile. Se andiamo ad
eliminare il valore particolarmente elevato del 2006 (condizioni meteo?
maggiore scostamento della produzione locale da quella nazionale?) la correlazione sale al 93%!
Un’altra
interessante informazione della seconda equazione è l’intercetta. Curiosamente,
ma forse nemmeno troppo, ci fa immaginare che se non ci fosse produzione locale
di cemento il valore di fondo delle PM10 a Lugagnano sarebbe pari a
11.7 microg/m3, che, il caso vuole, è assolutamente paragonabile alla
concentrazione dello stesso inquinante misurata alla stazione di Corte
Brugnatella, “battezzata” da ARPA EMR “Fondo
Rurale Remoto”.
domenica 24 luglio 2016
Economia circolare: se non ci fosse da ridere verrebbe voglia di piangere..
"L’economia circolare, secondo la definizione che ne dà la Ellen MacArthur Foundation, «è un termine generico per definire un’economia pensata per potersi rigenerare da sola. In un’economia circolare i flussi di materiali sono di due tipi: quelli biologici, in grado di essere reintegrati nella biosfera, e quelli tecnici, destinati ad essere rivalorizzati senza entrare nella biosfera»".
Il concetto è senza dubbio condivisibile, il riciclo è fondamentale in un mondo che per sua natuta ha dei limiti fisici.. tuttavia l'applicazione locale lascia qualche dubbio, soprattutto in merito a quanto evidenziato in rosso.
Comunque sia, l'articolo di oggi su Libertà ci permette di riparlare del primo segreto di Carbonext.. circolare pure lui guarda caso!
Un cerchio di 150 km..., come ci ricorda e conforta l'assessore Gazzolo: "Il Carbonext usato dovrà essere prodotto in un raggio di 150 km dal cementificio di Vernasca" (cit.).
In linea d'aria pare si sia dimenticata di dettarlo..
Liguri, Piemontesi, Lombardi, Trentini, Veneti e Toscani ringraziano gli amici Emiliano-Romagnoli per le loro larghe vedute. Pare che solo la Svizzera abbia avuto qualcosa da ridire..
Il concetto è senza dubbio condivisibile, il riciclo è fondamentale in un mondo che per sua natuta ha dei limiti fisici.. tuttavia l'applicazione locale lascia qualche dubbio, soprattutto in merito a quanto evidenziato in rosso.
Comunque sia, l'articolo di oggi su Libertà ci permette di riparlare del primo segreto di Carbonext.. circolare pure lui guarda caso!
Un cerchio di 150 km..., come ci ricorda e conforta l'assessore Gazzolo: "Il Carbonext usato dovrà essere prodotto in un raggio di 150 km dal cementificio di Vernasca" (cit.).
In linea d'aria pare si sia dimenticata di dettarlo..
venerdì 15 gennaio 2016
Nuova interrogazione del Consigliere Regionale Rancan (Lega Nord)
CARBONEXT, RANCAN (LN): «STOP AL PROGETTO BUZZI UNICEM. INCHIESTA DI BARLETTA INVITI ALLA PREVENZIONE LA REGIONE»
BOLOGNA, 15 GENNAIO - «La Regione Emilia Romagna prenda posizione contraria al progetto carbonext a Vernasca. Il grave episodio avvenuto a Barletta impone che la giunta regionale, in attesa del verdetto finale del giudice, riconsideri qualunque ipotesi di portare avanti l’iter». Lo chiede il consigliere regionale Matteo Rancan alla luce dell’indagine della magistratura di Trani, che nei giorni scorsi ha rinviato a giudizio 18 membri della locale conferenza dei servizi che nel 2011 diede parere favorevole alla conversione del cementificio pugliese di Barletta in impianto che brucia carbonext. Tra gli indagati figurano anche i responsabili legali della Buzzi Unicem, ai quali sono contestati diversi reati tra i quali cooperazione in disastro ambientale colposo, falso e abuso d’ufficio in concorso. Sulla vicenda Rancan ha presentato un’interrogazione scritta al presidente dell’Assemblea legislativa, Simonetta Saliera.
«La giunta Bonaccini – afferma l’esponente del Carroccio -, nell’interesse dei cittadini, deve ricorrere al principio di precauzione vista l'ampiezza dell'incertezza scientifica e l’identificazione di potenziali danni ambientali e sanitari. La salute dei valdardesi e dei piacentini in generale non può essere messa a rischio con provvedimenti azzardati, per cui sarebbe opportuno che l’esecutivo facesse al momento un passo indietro».
ripreso dalla relativa pagina FB
giovedì 14 gennaio 2016
Nuova interrogazione del Consigliere Regionale Foti (Fratelli d'Italia)
Interrogazione depositata ieri dal Consigliere Regionale Tommaso Foti alla Giunta Regionale sulle iniziative messe o non...
Posted by Basta Nocivita' in Val D'arda on Giovedì 14 gennaio 2016
martedì 12 gennaio 2016
Matrix: anche questo è un altro "buon" ingrediente del nostro cemento di casa
Gli interventi in aula di Gianluca Sassi e Andrea Bertani sul progetto dell'impianto di trattamento di rifiuti speciali...
Posted by Emilia Romagna 5 Stelle on Martedì 12 gennaio 2016
giovedì 7 gennaio 2016
Quando si dice la Politica Partecipata...
Ecco cosa succede quando provi a chiedere su Twitter al Presidente Stefano Bonaccini cosa ne sarà della Val d'Arda ora...
Posted by Basta Nocivita' in Val D'arda on Giovedì 7 gennaio 2016
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