le iniziative
industriali non sono tutte uguali!
uno sviluppo diverso e’ possibile, anche per piacenza
e la val d’arda
Fin
dall’inizio del nostro impegno sul progetto CarboNeXT,
ci siamo resi conto che non potevamo limitarci agli aspetti tecnici,
amministrativi, giuridici, ma dovevamo necessariamente confrontarci pure con la
politica locale.
Abbiamo
però sempre cercato di essere indipendenti ed autonomi da questa o da quella
forza politica, pur rimanendo sempre aperti e disponibili verso chiunque
condividesse la nostra causa e volesse collaborare con noi (prova ne siano i nostri
dibattiti dove tutti sono invitati e il dialogo che stiamo portando avanti con
i Consiglieri Regionali di tutti gli schieramenti).
A livello
personale, ovviamente, ognuno di noi ha esperienze, idee e concezioni politiche
diverse, che sono comunque sempre passate in secondo piano rispetto al nostro
comune scopo.
Le nostre posizioni sono note, le
abbiamo espresse in tutte le sedi (dagli incontri pubblici ai social network, dalla TV ai sit-in di fronte ai palazzi della
Provincia e Regione), anche quando la Politica non si occupava della questione CarboNeXT e degli argomenti ad essa
collegati.
Non
vorremmo perciò entrare nel confronto politico che si sta sviluppando in questi
ultimi giorni a seguito dell’approvazione del progetto da parte della Giunta
Regionale.
Ci
pare però doveroso replicare soltanto ad un passaggio incluso del comunicato
firmato qualche giorno fa da Loris Caragnano e Giorgio Alessandrini del PD di
Piacenza: “… sarebbe più corretto e
coerente dire con chiarezza che l’obiettivo ultimo di chi si oppone all’uso di
carbonext è quello di chiudere il cementificio di Vernasca, dentro ad una
logica che nega la possibilità per il nostro Paese di fare e sviluppare
produzione industriale…”.
Prima
di tutto osserviamo che questo sillogismo non suona nuovo, ma noi dei Comitati
cittadini della Val d’Arda e di Legambiente Piacenza ce lo siamo già sentiti
rinfacciare, non senza una certa aggressività, l’anno scorso dal Presidente
della Provincia Francesco Rolleri, ad esempio; e l’abbiamo pure letto sul Corriere della Sera del 15 giugno 2016
in un intervento a firma di Enrico Buzzi, Presidente di Buzzi Unicem Spa,
secondo il quale “i Rappresentanti dei
Comitati Locali” affermano “le loro
idee nei modi più singolari, anche al limite del lecito e della disinformazione
(…) cosa talvolta comune, essendo
spesso parte del Dna di chi, pur partendo da nobili principi, arriva a opporsi
ad ogni iniziativa industriale”.
Il che ci
pare coerente con la linea dell’Assessore e della Giunta Regionale, così come
già dei Cementieri e più in generale i Fautori dei CSS in questi ultimi anni, i
quali hanno a disposizione ben pochi argomenti, ma continuano a ripeterli come
se ciò ne aumentasse la validità. E inoltre mostrano di non conoscere le
persone che dei Comitati fanno parte, né la realtà della Val d’Arda e dei suoi
Abitanti (il che potrebbe avere a che fare col fatto che non si sono mai
presentati per parlare faccia a faccia con loro? Chissà…).
A
noi sembra banale, ma forse conviene ricordare a Tutti che opporsi ad un
singolo progetto di un’Azienda non equivale automaticamente ad opporsi
all’industria in generale, che le industrie non si riducono soltanto a quelle “insalubri di 1a classe” come
le cementerie, e che le iniziative industriali (o più in generale economiche)
non sono tra loro tutte uguali.
Anzi, ognuna
di esse ha impatti diversi sul Territorio su cui insiste, dal punto di vista
economico, sociale, ambientale, sanitario, delle opportunità colte e di quelle
mancate, e così via…: da una onesta e completa analisi costi / benefici sotto
tutti questi aspetti dovrebbe derivare una distinzione abbastanza chiara tra
quelle più o meno sostenibili per il futuro e compatibili con il Territorio
stesso.
E la Politica,
nella sua accezione più alta e nobile, dovrebbe avere una visione in base alla
quale progettare il futuro delle Comunità e quindi favorire, per quanto
fattibile, le iniziative appunto più compatibili e sostenibili.
Così come
detto sopra circa le nostre idee ed eventuali appartenenze politiche personali,
anche sulla Cementeria di Mocomero tra di noi ci possono essere opinioni e
speranze diverse, ma non è questo il punto attorno al quale verte il nostro
impegno: rispetto al destino di un singolo stabilimento industriale (peraltro
neppure il più importante della zona), ci appassiona molto di più il destino
della nostra Vallata nel suo complesso, della nostra Provincia, del nostro
Paese e, perché no, del nostro Pianeta.
Ecco, noi non
abbiamo responsabilità amministrative o di governo, né velleità in tal senso,
ma qualche idea l’avremmo: ad esempio, siamo per la vera “economia circolare”,
non per quella che “fa circolare” i rifiuti; siamo per la riduzione “alla
fonte” degli stessi e per il riciclo tramite recupero di materia (non di
energia tramite combustione, processo per forza di cose a basso rendimento);
siamo per le industrie che lasciano al Territorio più ricchezza di quanta non
gliene tolgano; per l’agricoltura il più possibile eco-sostenibile, per
l’enogastronomia e per uno sviluppo organico ed organizzato del turismo in Val
d’Arda; siamo per la trasparenza della Pubblica Amministrazione e la
partecipazione consapevole dei Cittadini, tanto per dirne qualcuna.
Al PD, e più
in generale a tutte le forze politiche, di Piacenza e della Regione Emilia
Romagna vorremmo chiedere se, al di là delle parole di circostanza nei convegni
e nei comizi, si riconoscono in queste idee.
E soprattutto
vorremmo domandare a che cosa serve una capacità di smaltimento totale di
240'000 ton/anno (tra incenerimento a Borgoforte e co-combustione in Cementi Rossi e Buzzi Unicem) in una provincia che, al momento, produce meno di
65'000 ton/anno di RSU indifferenziato (e stando ai piani regionali dovrebbe
generarne sempre meno).
Se
l’obiettivo ultimo è, per esempio, qualche sorta di “solidarietà nazionale” con
altri Territori bisognosi di aiuto, sarebbe
appunto più corretto e coerente dirlo
con chiarezza fin da ora; non si sa mai che un giorno pure noi a Piacenza e
in Val d’Arda saremo bisognosi di solidarietà, nel qual caso almeno sapremo a
chi provare a chiedere.
Comitato “Aria Pulita in Val d’Arda”
Comitato “Basta Nocività in Val d’Arda”
Comitato “Cittadini per l’Ambiente Rurale”
Legambiente Piacenza