Comitati No CARBONEXT - Basta Nocività in Val d'Arda
lunedì 23 gennaio 2017
giovedì 15 settembre 2016
venerdì 29 luglio 2016
COMUNICATO STAMPA del 29 Luglio 2016
le iniziative
industriali non sono tutte uguali!
uno sviluppo diverso e’ possibile, anche per piacenza
e la val d’arda
Fin
dall’inizio del nostro impegno sul progetto CarboNeXT,
ci siamo resi conto che non potevamo limitarci agli aspetti tecnici,
amministrativi, giuridici, ma dovevamo necessariamente confrontarci pure con la
politica locale.
Abbiamo
però sempre cercato di essere indipendenti ed autonomi da questa o da quella
forza politica, pur rimanendo sempre aperti e disponibili verso chiunque
condividesse la nostra causa e volesse collaborare con noi (prova ne siano i nostri
dibattiti dove tutti sono invitati e il dialogo che stiamo portando avanti con
i Consiglieri Regionali di tutti gli schieramenti).
A livello
personale, ovviamente, ognuno di noi ha esperienze, idee e concezioni politiche
diverse, che sono comunque sempre passate in secondo piano rispetto al nostro
comune scopo.
Le nostre posizioni sono note, le
abbiamo espresse in tutte le sedi (dagli incontri pubblici ai social network, dalla TV ai sit-in di fronte ai palazzi della
Provincia e Regione), anche quando la Politica non si occupava della questione CarboNeXT e degli argomenti ad essa
collegati.
Non
vorremmo perciò entrare nel confronto politico che si sta sviluppando in questi
ultimi giorni a seguito dell’approvazione del progetto da parte della Giunta
Regionale.
Ci
pare però doveroso replicare soltanto ad un passaggio incluso del comunicato
firmato qualche giorno fa da Loris Caragnano e Giorgio Alessandrini del PD di
Piacenza: “… sarebbe più corretto e
coerente dire con chiarezza che l’obiettivo ultimo di chi si oppone all’uso di
carbonext è quello di chiudere il cementificio di Vernasca, dentro ad una
logica che nega la possibilità per il nostro Paese di fare e sviluppare
produzione industriale…”.
Prima
di tutto osserviamo che questo sillogismo non suona nuovo, ma noi dei Comitati
cittadini della Val d’Arda e di Legambiente Piacenza ce lo siamo già sentiti
rinfacciare, non senza una certa aggressività, l’anno scorso dal Presidente
della Provincia Francesco Rolleri, ad esempio; e l’abbiamo pure letto sul Corriere della Sera del 15 giugno 2016
in un intervento a firma di Enrico Buzzi, Presidente di Buzzi Unicem Spa,
secondo il quale “i Rappresentanti dei
Comitati Locali” affermano “le loro
idee nei modi più singolari, anche al limite del lecito e della disinformazione
(…) cosa talvolta comune, essendo
spesso parte del Dna di chi, pur partendo da nobili principi, arriva a opporsi
ad ogni iniziativa industriale”.
Il che ci
pare coerente con la linea dell’Assessore e della Giunta Regionale, così come
già dei Cementieri e più in generale i Fautori dei CSS in questi ultimi anni, i
quali hanno a disposizione ben pochi argomenti, ma continuano a ripeterli come
se ciò ne aumentasse la validità. E inoltre mostrano di non conoscere le
persone che dei Comitati fanno parte, né la realtà della Val d’Arda e dei suoi
Abitanti (il che potrebbe avere a che fare col fatto che non si sono mai
presentati per parlare faccia a faccia con loro? Chissà…).
A
noi sembra banale, ma forse conviene ricordare a Tutti che opporsi ad un
singolo progetto di un’Azienda non equivale automaticamente ad opporsi
all’industria in generale, che le industrie non si riducono soltanto a quelle “insalubri di 1a classe” come
le cementerie, e che le iniziative industriali (o più in generale economiche)
non sono tra loro tutte uguali.
Anzi, ognuna
di esse ha impatti diversi sul Territorio su cui insiste, dal punto di vista
economico, sociale, ambientale, sanitario, delle opportunità colte e di quelle
mancate, e così via…: da una onesta e completa analisi costi / benefici sotto
tutti questi aspetti dovrebbe derivare una distinzione abbastanza chiara tra
quelle più o meno sostenibili per il futuro e compatibili con il Territorio
stesso.
E la Politica,
nella sua accezione più alta e nobile, dovrebbe avere una visione in base alla
quale progettare il futuro delle Comunità e quindi favorire, per quanto
fattibile, le iniziative appunto più compatibili e sostenibili.
Così come
detto sopra circa le nostre idee ed eventuali appartenenze politiche personali,
anche sulla Cementeria di Mocomero tra di noi ci possono essere opinioni e
speranze diverse, ma non è questo il punto attorno al quale verte il nostro
impegno: rispetto al destino di un singolo stabilimento industriale (peraltro
neppure il più importante della zona), ci appassiona molto di più il destino
della nostra Vallata nel suo complesso, della nostra Provincia, del nostro
Paese e, perché no, del nostro Pianeta.
Ecco, noi non
abbiamo responsabilità amministrative o di governo, né velleità in tal senso,
ma qualche idea l’avremmo: ad esempio, siamo per la vera “economia circolare”,
non per quella che “fa circolare” i rifiuti; siamo per la riduzione “alla
fonte” degli stessi e per il riciclo tramite recupero di materia (non di
energia tramite combustione, processo per forza di cose a basso rendimento);
siamo per le industrie che lasciano al Territorio più ricchezza di quanta non
gliene tolgano; per l’agricoltura il più possibile eco-sostenibile, per
l’enogastronomia e per uno sviluppo organico ed organizzato del turismo in Val
d’Arda; siamo per la trasparenza della Pubblica Amministrazione e la
partecipazione consapevole dei Cittadini, tanto per dirne qualcuna.
Al PD, e più
in generale a tutte le forze politiche, di Piacenza e della Regione Emilia
Romagna vorremmo chiedere se, al di là delle parole di circostanza nei convegni
e nei comizi, si riconoscono in queste idee.
E soprattutto
vorremmo domandare a che cosa serve una capacità di smaltimento totale di
240'000 ton/anno (tra incenerimento a Borgoforte e co-combustione in Cementi Rossi e Buzzi Unicem) in una provincia che, al momento, produce meno di
65'000 ton/anno di RSU indifferenziato (e stando ai piani regionali dovrebbe
generarne sempre meno).
Se
l’obiettivo ultimo è, per esempio, qualche sorta di “solidarietà nazionale” con
altri Territori bisognosi di aiuto, sarebbe
appunto più corretto e coerente dirlo
con chiarezza fin da ora; non si sa mai che un giorno pure noi a Piacenza e
in Val d’Arda saremo bisognosi di solidarietà, nel qual caso almeno sapremo a
chi provare a chiedere.
Comitato “Aria Pulita in Val d’Arda”
Comitato “Basta Nocività in Val d’Arda”
Comitato “Cittadini per l’Ambiente Rurale”
Legambiente Piacenza
giovedì 28 luglio 2016
COMUNICATO STAMPA del 28 Luglio 2016
PER UNA VERA TRASPARENZA E
PARTECIPAZIONE, E PER
UN FUTURO
MIGLIORE DI PIACENZA E DELLA VAL D’ARDA
sit-in di protesta DAVANTI AL palazzo della
regione CONTRO CARBONEXT & CSS
Ieri, mercoledì 27 luglio 2016, un pullman con oltre
trenta manifestanti, in rappresentanza delle migliaia di firme raccolte contro
il progetto, ha dato un simbolico “assalto” alla Regione per portare davanti al
Palazzo l’urlo della Val d’Arda: “No
CarboNeXT, la Valle ha già dato!”.
È
evidente che l’approvazione del progetto non ferma i Comitati, Legambiente ed i
cittadini che in soli due giorni e nonostante la giornata lavorativa, sono
riusciti ad organizzarsi (è solo di Domenica la notizia dell’approvazione data
dall’assessore Gazzolo) per un Sit-In
davanti all’Assemblea Legislativa inteso a portare le ragioni del no al
progetto direttamente in Regione!
“Nulla ci ferma e ci scoraggia”, questa è la sensazione
che si coglieva sul pullman, “siamo
convinti che quel progetto sia sbagliato e che, al di là dalle rassicurazioni
prefabbricate dell’Assessore all’Ambiente, il futuro della Val d’Arda non può
essere quello di diventare il terzo polo dei rifiuti del Piacentino, dopo
l’inceneritore di Piacenza e Cementirossi”.
Striscioni,
cartelli, fischietti, cori, canzoni, hanno accolto i consiglieri Foti, Rancan,
Molinari, Sassi, Taruffi e Tarasconi che sono scesi ad accogliere i
manifestanti per accompagnarne una delegazione
all’incontro con la Presidente della Commissione Ambiente.
Gli
slogan e i cori più gettonati? “La Val
d’Arda non si vende, la Val d’Arda non si arrende!!” e “La Val d’Arda non lo vuole, lo respiri la Gazzolo!!”.
Durante
l’incontro, i delegati hanno brevemente illustrato la situazione della Val
d’Arda, l’impatto ambientale, sanitario e sociale del cementificio sulla valle
, gli elementi essenziali per i quali non si ritiene che il progetto dovesse
essere approvato, sia tecnici che di opportunità politica ed è stato consegnato
un documento di osservazioni e richieste, affinché l’assemblea ed i consiglieri
ne assumano i contenuti.
La prima
richiesta, la più forte, è stata quella di chiedere alla Giunta di sospendere in autotutela la delibera
appena assunta, a fronte del fatto che ad oggi gli effetti sulla salute
dell’incenerimento dei rifiuti (i CSS questo sono) nei cementifici sono ancora
assolutamente sconosciuti, anche a livello nazionale, tanto che la Regione
stessa, nel Piano Regionale della Prevenzione 2015-2018 (intitolato “Costruire Salute” ed approvato con
Delibera n° 771/2015 del 29 giugno 2015) aveva deciso di effettuare uno studio sulle
conseguenze ambientali e sanitarie dei cementifici sui territori che li
ospitano, sia che usino combustibili “tradizionali”, sia che usino già combustibili
“alternativi”. Questo studio, che doveva partire a settembre 2015 ed essere appunto
“preventivo”, ad oggi non risulta ancora iniziato e non si vede il motivo per
il quale debba essere ancora una volta la Val d’Arda e Piacenza a fare da cavia
sull’uso dei CSS, per poi essere monitorata solo successivamente.
Si è chiesta anche una verifica ed approfondimento sulla situazione del
traffico, che per i Comitati e Legambiente non sarà affatto “a saldo zero”,
come deciso dalla Conferenza dei Servizi: ogni mezzo pesante in più al giorno significa
un aumento di almeno 2 (ma più probabilmente non 4) transiti giornalieri che si
vanno ad aggiungere agli attuali 700/800 al giorno che già gravano sull’unica
provinciale esistente e le cui conseguenze non si limitano alle emissioni al
tubo di scarico. Riguardo queste ultime, poi - come già detto - alla favola
della sostituzione del parco di tutti i mezzi che servono la cementeria con camion
“Euro 5” e “Euro 6”, onestamente, non crede nessuno, anche se diluita nel
“comodo” lasso di tempo di tre anni.
Le altre richieste restano invece
indipendenti dagli esiti del progetto CarboNeXT
e dal destino della Val d’Arda; riguardano la volontà che venga dato seguito
alla richiesta dei consiglieri Taruffi, Foti, Rancan, Molinari ed altri di
agevolare e fissare dopo l’estate lo svolgimento di una apposita audizione in Commissione Ambiente dei
Comitati e cittadini della Val d’Arda sul progetto CarboNeXT, anche per poter portare elementi utili alla discussione
in merito al progetto di legge pendente presso le Camere di abrogazione del D.M. 22/2013 (il
cosiddetto “Decreto Clini”) sui CSS, progetto presentato a firma del
Consigliere Foti e cofirmato da Taruffi, Rancan e Molinari.
Infine si chiede l’assunzione di un
impegno per rivedere e modificare la Legge
Regionale sulla Valutazione di Impatto
Ambientale (la n° 9 del 1999 e
successive modifiche) relativamente al diritto per i cittadini riuniti in Comitati ed Associazioni portatrici di
interessi diffusi di natura ambientale di partecipare, almeno in veste di
uditori, alle Conferenze dei Servizi al fine di permettere la più ampia
partecipazione e la maggiore trasparenza possibile nei procedimenti ad ogni
livello; richiesta analoga vale per i Comuni
interessati dai progetti e dalle loro ricadute in termini di inquinamento,
traffico, ambiente e salute, anche se non direttamente titolari di specifici
procedimenti autorizzativi, perché possano intervenire alle Conferenze con
pieno diritto di voto (gli effetti dei progetti proposti, infatti, generalmente
riguardano ambiti ben più ampi rispetto al Territorio dei singoli Comuni titolari
di poteri autorizzativi).
L’incontro, per ora conoscitivo e preliminare, è stato un
modo per portare le istanze di una intera vallata direttamente in Regione; l’ascolto
di tali istanze passa ora al vaglio dei Consiglieri.
Al di là dell’opposizione al singolo progetto, che resta
ferma e farà la sua strada, ci pare si siano gettate le basi per una proficua
discussione circa possibili modifiche alla legislazione vigente in tema di VIA e
di CSS.
Un apprezzamento va dato ai Consiglieri di tutte le forze
politiche che in modo trasversale e bipartisan
hanno agevolato l’incontro, evidenziando fin d’ora il loro atteggiamento di
apertura e disponibilità in merito alle proposte di modifica della Legge Regionale
sulla VIA.
[Per ulteriori informazioni, fotografie e video dell’evento,
vedere la relativa pagina Facebook:
Comitato “Aria Pulita in Val d’Arda”
Comitato “Basta Nocività in Val d’Arda”
Comitato “Cittadini per l’Ambiente Rurale”
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